LE ROUGE & LE BLANC – La terza antologia

20,00


a cura di Samuel Cogliati
con la collaborazione di Giorgio Fogliani


Terzo episodio (cui va aggiunto un volume “Fuori serie”) della saga italiana della rivista indipendente francese LeRouge&leBlanc, tradotta in italiano. I migliori reportage e le degustazioni più interessanti. 

9 disponibili

LeRougeetleBlanc (redazione)

Dal 1983 LeRouge&leBlanc è una rivista indipendente francese, senza sponsor né pubblicità. Si occupa di vino e di territori del vino senza preconcetti ma con grande libertà critica.

Descrizione

Dopo la “pausa riflessiva” dell’Antologia fuori serie, la saga italiana della rivista indipendente francese LeRouge&leBlanc – che ha ormai superato la soglia dei trent’anni – torna a occuparsi da vicino di territori viticoli e di vignaioli. Lo fa con il consueto angolo di approccio, alternando denominazioni molto celebri e aree meno note ma non meno interessanti. In entrambi i casi non mancano le sorprese, le rivelazioni, lo spirito critico e il contraddittorio, anche all’interno del comitato di redazione e di degustazione. L’indipendenza editoriale – niente pubblicità da sempre – a garanzia dell’equidistanza e dell’imparzialità, l’esperienza e la conoscenza personali dei temi trattati, le visite in loco per toccare con mano ciò di cui si scrive: ecco il metodo ormai lungamente sperimentato del trimestrale enoico più autorevole d’Oltralpe.
Quanto alla selezione dei contenuti, anche in questo caso si è posto il dilemma riguardo l’opportunità o meno di proporre al lettore italiano servizi non più recentissimi (è il caso dei reportage su Vouvray e François Chidaine, datati fine 2012 e 2011), ma il modo che questa rivista ha di affrontare la materia la rende longeva e sempre attuale. Le monografie dedicate a Morey-Saint-Denis, allo Jura e a tre vignaioli di Champagne fanno parte degli ultimi lavori dell’équipe del Rouge&leBlanc.


In questa antologia

• Borgogna, Côte de Nuits: focus su Morey-Saint-Denis
• Loira, Turenna: Vouvray e i suoi chenin blanc secchi ed effervescenti
• Vouvray e Montlouis: François Chidaine
• Jura: alla scoperta dei giovani vignaioli della “generazione verde
• Champagne di vignaioli della Marne: Vincent Laval, Aurélien Laherte, Benoît Lahaye


Scheda tecnica

• Formato A4 (21 x 29,4 cm) – copertina in cartoncino patinato opaco
• ISBN: 978-88-98753-02-4
• 96 pagine illustrate con fotografie, mappe geografiche e geologiche
• Traduzione dal francese di Samuel Cogliati e Giorgio Fogliani
• 7 reportage / inchieste su altrettante zone o aziende importanti del panorama vinicolo francese, con le rispettive degustazioni del comitato di degustazione + altri contenuti
• Una selezione accurata e coerente delle pubblicazioni più interessanti degli ultimi anni
• Inedito in Italia – prima edizione italiana Possibilia Editore 2014
• Gli autori: la redazione della rivista, diretta da Paul Hayat e coordinata da François Morel


Editoriale di servizio

“Il gusto dell’eterogeneità”

Dopo l’episodio tutto a parte dell’Antologia fuori Serie – composta di interviste e di riflessioni molto dense – questo volume torna a misurarsi con i territori viticoli e i loro migliori attori. Lo fa scegliendo l’eterogeneità in termini di identità e di notorietà degli argomenti trattati: da Morey-Saint-Denis, uno dei finage meno considerati della regione attualmente più celebrata – la Borgogna –, ai volti emergenti della Champagne artigianale; dalla patria del migliore chenin blanc della Loira alla generazione più interessante (e meno nota) di una regione a torto poco conosciuta: lo Jura.
Morey-Saint-Denis. Sgranando l’altisonante litania di nomi della più affermata porzione della Borgogna, la Côte de Nuits, quello di Morey-Saint-De- nis è senz’altro tra i meno impressionanti. E questo benché il comune vanti addirittura cinque Grand cru! Frank Sauvey e Jean-Louis Subtil hanno radiografato il territorio di questo finage che produce grandi vini rossi generalmente un po’ più accessibili dei loro cugini di Vosne-Romanée o Gevrey-Chambertin. Da questo lavoro meticoloso emergono otto domaine d’eccezione e alcune figure di vignaioli non necessariamente conosciute dal grande pubblico.
Vouvray. Gli enofili italiani stanno iniziando a scoprire le virtù dei grandi vini bianchi della valle della Loira. Lo chenin blanc è, senza alcun dubbio, il vitigno principe di questa regione settentrionale che si snoda seguendo il corso del fiume più lungo di Francia. Un areale dove convivono antiche tradizioni (e nomee) talora sopravvalutate, e formidabili energie emergenti. Vouvray – la denominazione regina in materia di chenin – ne è un nitido esempio. «Una bella addormentata?» si interrogano Henri-Noël Lagrandeur e Yaïr Tabor. Può darsi… ma averne di belle addormentate così! Il viaggio a Vouvray (e Montlouis – Aoc sorella ingiustamente meno nota) evidenzia la supremazia di una manciata di vignaioli, tra cui spiccano Vincent Carême e François Chidaine, cui la redazione dedica alcune pagine meritevoli di essere riprese, nonostante siano un po’ datate (2011).
Jura “verde”. È solo un assaggio dello straordinario potenziale che questa piccola zona viticola (poco più di 2.000 ettari) può vantare. Ma Emmanuel Zanni ci fa scoprire una carrellata di nomi di giovani vignaioli e di vini promettenti, tutti legati da una comune visione dell’approccio vitivinicolo “verde” (in genere bio). Cinque pagine che meritano notevole attenzione e rappresentano uno spunto intrigante per un viaggio Oltralpe…
Tre vignaioli di Champagne. Dopo l’attenta ricognizione del Rouge&leBlanc dedicata ai récoltant dell’Aube (cfr.LeRouge&leBlanc | La prima antologia), Yaïr Tabor e Jean-Marc Gatteron si cimentano nella meticolosa indagine del terroir e del lavoro di tre figure di piccoli vignaioli della Marne: 17 ettari in tutto, per tre diversi territori: la Montagne de Reims meridionale, la Vallée de la Marne centrale e i Coteaux meridionali di Épernay.
Vincent Laval, Aurélien Laherte e Benoît Lahaye rappresentano un terzetto di produttori determinati a esprimere il potenziale dei loro luoghi viticoli, ricercando un’espressione quanto meno mediata possibile sul piano della vinificazione. Tre chiari esempi di volontà di riportare lo champagne allo status di vino a pieno titolo, che una vitivinicoltura agroindustriale troppo superficiale ha spazzato via dall’immaginario collettivo negli scorsi decenni. Approcci pratici talora diversi – anche se tutti più o meno in chiave biologica e biodinamica – ma stessa tenacia nell’offrire un risultato degno delle aspettative dei grandi appassionati di vin de Champagne.
Glossario francese. Tradizionalmente presente in ciascuna delle due prime antologie italiane del Rouge&leBlanc, il glossario torna in questo libro in forma espansa su tre pagine. Naturalmente si adegua in particolare al lessico che troverete nel presente volume.

 

Informazioni aggiuntive

Peso 0,48 g
Dimensioni 29,4 × 21 × 0,9 cm

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